martedì 22 dicembre 2009
la neve boicotta il mio lavoro
oggi avrei dovuto consegnare ai ragazzi la lista dei libri da leggere non solo per le vacanze di natale, ma anche in vista dell'esame. invece, grazie alla neve, ho passeggiato in lungo e in largo per bucci insieme ad altri animali disabituati a camminare come me, facendo un sacco di commissioni quali mai avrei fatto se avessi avuto la macchina. secondo me è stata la goduria di non dover posteggiare che mi ha sospinta per tutta la giornata, anche quando la luce stava scemando e la neve aveva congelato seriamente le mie caviglie. sono riuscita a:
1. andare in banca
2. comprare i regali di natale
3. passare dal gastronomo pugliese e impossessarmi di cinque caciottine a forma di maiale da regalare a tutte le mie zie, chissà se capiscono
4. andare a pranzo da mia madre
5. andare in farmacia
6. passare dalla biblioteca
7. fare la spesa
8. cucinare
9. impacchettare i regali
10. scrivere sul blog
giornata intensa: scommetto che se non fosse stato per la neve, non avrei fatto nemmeno la metà di tutte 'ste cose
ora vado a pescare a caso uno dei 12 libri che ho portato a casa dalla biblioteca per allietare le mie vacanze da prof incompetente e gaudente!
mercoledì 16 dicembre 2009
Nightmare before Christmas
quando correggo 20 test di analisi logica e la media dei risultati è 4 mi domando:
a) come fanno a non avere riconosciuto nemmeno i predicati verbali (!) SONO VERBI!
b) come ho fatto io a non accorgermi che non sapevano assolutamente nulla
c) perché quando sono alla lavagna un mezzo ragionamento lo fanno e al posto nisba
d) come è possibile che dopo tre anni di grammatica per due volte alla settimana non capiscano ancora assolutamente nulla, non sappiano scrivere in un italiano degno di questo nome e siano ancora ostinati sugli stessi errori che commettevano quando li ho presi (in seconda - prima li ha tenuti un'altra, quindi non è tutta colpa mia)
sicuramente ce l'hanno con me. si sono messi tutti d'accordo per non studiare la grammatica, perché tanto non serve a niente, mica come l'inglese. si sono messi tutti d'accordo perché così alle riunioni le mie colleghe possano accusarmi di incompetenza in quanto produco alunni semianalfabeti. e, come tutti ben sanno, se dei ragazzi non sanno né leggere né scrivere né esprimersi in nessuna disciplina, la colpa è esclusivamente della prof di lettere. cioè mia.
sono quindi dibattuta: qual è il mio ruolo? aprire loro la mente, insegnare loro a vedere il mondo con altri occhi, scevri di pregiudizi? a produrre testi interessanti e ricchi di informazioni? a discutere rispettando i turni e le opinioni altrui? a leggere con espressività? a capire le informazioni delle consegne, di un forno a microonde, della vita? a gestire tabelle e produrre grafici, analizzando i problemi socio-politici del mondo, e le reali cause storiche dei conflitti, e le conseguenze? a rispettare e gestire le risorse, nell'ottica di un decremento felice? no, perché questo vuol dire insegnare per competenze, ed è quello che sto facendo, lavorando il triplo di qualsiasi altra disciplina (per lo stesso stipendio e nessuna riconoscenza ndr)
o forse dovrei limitarmi, come mi viene suggerito, a insegnare la grammatica, l'analisi logica, l'analisi del periodo, e poi ancora l'analisi testuale, e l'analisi storica, e l'analisi geografica e alla fine più che una prof mi sembra di essere un'analista!
non lo so. so che sono tendente al depresso, e che per ogni passo avanti mi sembra che ne stia facendo tre indietro.
meno male che ora vengono le vacanze d'inverno e posso meditarci un po' su...
a) come fanno a non avere riconosciuto nemmeno i predicati verbali (!) SONO VERBI!
b) come ho fatto io a non accorgermi che non sapevano assolutamente nulla
c) perché quando sono alla lavagna un mezzo ragionamento lo fanno e al posto nisba
d) come è possibile che dopo tre anni di grammatica per due volte alla settimana non capiscano ancora assolutamente nulla, non sappiano scrivere in un italiano degno di questo nome e siano ancora ostinati sugli stessi errori che commettevano quando li ho presi (in seconda - prima li ha tenuti un'altra, quindi non è tutta colpa mia)
sicuramente ce l'hanno con me. si sono messi tutti d'accordo per non studiare la grammatica, perché tanto non serve a niente, mica come l'inglese. si sono messi tutti d'accordo perché così alle riunioni le mie colleghe possano accusarmi di incompetenza in quanto produco alunni semianalfabeti. e, come tutti ben sanno, se dei ragazzi non sanno né leggere né scrivere né esprimersi in nessuna disciplina, la colpa è esclusivamente della prof di lettere. cioè mia.
sono quindi dibattuta: qual è il mio ruolo? aprire loro la mente, insegnare loro a vedere il mondo con altri occhi, scevri di pregiudizi? a produrre testi interessanti e ricchi di informazioni? a discutere rispettando i turni e le opinioni altrui? a leggere con espressività? a capire le informazioni delle consegne, di un forno a microonde, della vita? a gestire tabelle e produrre grafici, analizzando i problemi socio-politici del mondo, e le reali cause storiche dei conflitti, e le conseguenze? a rispettare e gestire le risorse, nell'ottica di un decremento felice? no, perché questo vuol dire insegnare per competenze, ed è quello che sto facendo, lavorando il triplo di qualsiasi altra disciplina (per lo stesso stipendio e nessuna riconoscenza ndr)
o forse dovrei limitarmi, come mi viene suggerito, a insegnare la grammatica, l'analisi logica, l'analisi del periodo, e poi ancora l'analisi testuale, e l'analisi storica, e l'analisi geografica e alla fine più che una prof mi sembra di essere un'analista!
non lo so. so che sono tendente al depresso, e che per ogni passo avanti mi sembra che ne stia facendo tre indietro.
meno male che ora vengono le vacanze d'inverno e posso meditarci un po' su...
lunedì 14 dicembre 2009
la mia scrivania
Compito a casa: descrivi la tua scrivania.
La mia scrivania è di color legno chiaro.
Sulla scrivania c'è un computer, una radio, un portapenne.
Sopra la scrivania ci sono due ripiani.
C'è:
1. un portafoto a forma di casa;
2. un calendario;
3. dei libri;
4. un mio lavoretto dell'anno scorso;
5. un orologio;
6. il mio cellulare;
7. soprammobili vari.
Sopra i ripiani c'è un orologio blu con sopra due uccellini.
La mia scrivania a volte è ordinata a volte disordinata.
Per esempio adesso è ordinata. (R.)
La mia scrivaGnia è piccola ed è in un angolo della mia camera. Ha sopra due scaffali dove tengo libri e i miei trofei. Io non uso la mia scrivaGnia per fare i compiti, ma per appoggiare i miei libri di scuola e per studiare. Una parte ha pennarelli, penne e matite, una dove tengo altri oggetti e una dove appoggio i libri occasionalmente. Faccio i compiti nel salotto ma la mia scrivaGnia è molto utile. Ce l'ho da 6 anni e mi è sempre piaciuta. L'unico suo problema è che non è fissata alla parete per cui balla. Una volta quando ero piccolo stavo cercando di arrampicarmi per prendere il mio pupazzetto e sono caduto con la scrivaGnia. Da allora mio padre dice che deve fissarla ma non l'ha mai fatto e non credo che lo farà mai. (N.)
La mia scrivania è molto bella e io sono molto felicie di averla. è di colore marrone. è molto in disordine e sopra c'è di tutto di più.
- fogli che non uso
- dizionario della lingua italiana
- tre diari
- blok notes
- cartoline
- fazzoletti, salviette profumate, raccoglitore
- e alcuni libri di scuola, e un quaderno
Mia madre dice sempre di sistemarla ma io non voglio perché nel vedere il disordine ci capisco molto di più, invece se c'è ordine devi stare li Ha cercarle e per me è insopportabile.
Io penso che ogniuno di noi debba tenere le proprie cose come vuole e per me sarebbe la cosa più ovvia. (L.)
La mia scrivania e fatta di legno ed è attaccata al letto castello, la mia scrivania a tre cassetti e a cinque ante nella prima anta ci metto i libri nella seconda i quaderni mentre nella terza ci sono e casse e nella quarta e quinta i libri. Sul tavolo sotto il cassetto metto i cidi e affianco ho il computer portatile e fisso sul tavolo è pieno di scritte con i pennarelli. La mia scrivania di colore è marrone chiarissimo con delle macchie i manici dei cassetti sono circolari, il legno è lucido e liscio le ante non sono in fila ma sono distaccate e tre sono piccole mentre le altre due sono grandi il tavolo sarà lungo un metro e cinquanta. (I.)
La mia scrivania è di colore noce. Tramite un supporto si sdoppia diventando una seconda scrivania. Sopra di essa c'è la TV, il computer, la cancelleria e un minimappamondo. Sopra ci sono quattro "piani" di libreria. Alla mia destra ci sono i dizionari, libri di lavoro dei miei genitori e alla mia sinistra ci sono libri, cd e una radio. Sotto, invece, ci sono le mie borse che non uso quasi mai e, la cassettiera dove al primo e al secondo cassetto c'è la cancelleria, invece, al terzo ci sono fogli, pile, matite, mollettine e miniastucci. La mia scrivania, essendo molto grande, la tengo in ordine pulendola e sistemandola il sabato. (F.)
La mia scrivania è molto disordinata ogni volta che la ordino ritorna come prima.
Sopra ci son molte cose: il computer, la stampante, i libri, i fogli, i vestiti, le cicche, le penne e i game-boy.
E di legno rivestito di cera, con una libreria attaccata, dei cassetti e una sedia. E' molto resistente e colorata.
Sopra faccio i compiti, mi rilasso, gioco e a volte costruisco lego.
La adopera anche mio fratello per fare i compiti. (M.)
La mia scrivania è di color legno chiaro.
Sulla scrivania c'è un computer, una radio, un portapenne.
Sopra la scrivania ci sono due ripiani.
C'è:
1. un portafoto a forma di casa;
2. un calendario;
3. dei libri;
4. un mio lavoretto dell'anno scorso;
5. un orologio;
6. il mio cellulare;
7. soprammobili vari.
Sopra i ripiani c'è un orologio blu con sopra due uccellini.
La mia scrivania a volte è ordinata a volte disordinata.
Per esempio adesso è ordinata. (R.)
La mia scrivaGnia è piccola ed è in un angolo della mia camera. Ha sopra due scaffali dove tengo libri e i miei trofei. Io non uso la mia scrivaGnia per fare i compiti, ma per appoggiare i miei libri di scuola e per studiare. Una parte ha pennarelli, penne e matite, una dove tengo altri oggetti e una dove appoggio i libri occasionalmente. Faccio i compiti nel salotto ma la mia scrivaGnia è molto utile. Ce l'ho da 6 anni e mi è sempre piaciuta. L'unico suo problema è che non è fissata alla parete per cui balla. Una volta quando ero piccolo stavo cercando di arrampicarmi per prendere il mio pupazzetto e sono caduto con la scrivaGnia. Da allora mio padre dice che deve fissarla ma non l'ha mai fatto e non credo che lo farà mai. (N.)
La mia scrivania è molto bella e io sono molto felicie di averla. è di colore marrone. è molto in disordine e sopra c'è di tutto di più.
- fogli che non uso
- dizionario della lingua italiana
- tre diari
- blok notes
- cartoline
- fazzoletti, salviette profumate, raccoglitore
- e alcuni libri di scuola, e un quaderno
Mia madre dice sempre di sistemarla ma io non voglio perché nel vedere il disordine ci capisco molto di più, invece se c'è ordine devi stare li Ha cercarle e per me è insopportabile.
Io penso che ogniuno di noi debba tenere le proprie cose come vuole e per me sarebbe la cosa più ovvia. (L.)
La mia scrivania e fatta di legno ed è attaccata al letto castello, la mia scrivania a tre cassetti e a cinque ante nella prima anta ci metto i libri nella seconda i quaderni mentre nella terza ci sono e casse e nella quarta e quinta i libri. Sul tavolo sotto il cassetto metto i cidi e affianco ho il computer portatile e fisso sul tavolo è pieno di scritte con i pennarelli. La mia scrivania di colore è marrone chiarissimo con delle macchie i manici dei cassetti sono circolari, il legno è lucido e liscio le ante non sono in fila ma sono distaccate e tre sono piccole mentre le altre due sono grandi il tavolo sarà lungo un metro e cinquanta. (I.)
La mia scrivania è di colore noce. Tramite un supporto si sdoppia diventando una seconda scrivania. Sopra di essa c'è la TV, il computer, la cancelleria e un minimappamondo. Sopra ci sono quattro "piani" di libreria. Alla mia destra ci sono i dizionari, libri di lavoro dei miei genitori e alla mia sinistra ci sono libri, cd e una radio. Sotto, invece, ci sono le mie borse che non uso quasi mai e, la cassettiera dove al primo e al secondo cassetto c'è la cancelleria, invece, al terzo ci sono fogli, pile, matite, mollettine e miniastucci. La mia scrivania, essendo molto grande, la tengo in ordine pulendola e sistemandola il sabato. (F.)
La mia scrivania è molto disordinata ogni volta che la ordino ritorna come prima.
Sopra ci son molte cose: il computer, la stampante, i libri, i fogli, i vestiti, le cicche, le penne e i game-boy.
E di legno rivestito di cera, con una libreria attaccata, dei cassetti e una sedia. E' molto resistente e colorata.
Sopra faccio i compiti, mi rilasso, gioco e a volte costruisco lego.
La adopera anche mio fratello per fare i compiti. (M.)
lunedì 25 maggio 2009
pensierini
Scusate l'assenza - stavo sclerando. Oddio, sclero pure ora, ma un po' meno.
A chi non va bene nei temi ho dato da fare i pensierini: loro devono scrivere dieci frasi concatenate su un quadernetto, io lo leggo e scoppio a ridere. Eccone uno che copio per intero, perché merita.
"L'anno che è appena passato"
L'anno che ho appena trascorso non è stato dei migliori.
Io, nel primo quadrimestre, non mi sono impegnato affatto, ma, adesso, sto facendo degli sforzi per migliorare dove non sono andato bene.
Le materie in cui non sono andato bene erano: inglese, matematica, francese, storia, geografia, musica e tecnica (!).
Un po' tante per il mio quoziente intellettivo. (!!!)
Spero di essere promosso, per dimostrare agli altri e a me stesso che non sono solo un ragazzo che sa giocare bene a pallone, ma anche un ragazzo intelligente come lo sono veramente.
Renato
... che dite, lo promuoviamo? :-)
lunedì 16 febbraio 2009
anche le bionde (vere) piangono 2
- Bene, Dario - dico io, e lui strabuzza gli occhi e deglutisce. Sa che quando cambio tono di voce c'è aria di burrasca - tra la Francia e la Gran Bretagna c'è... -
- ehm, sì... c'è... - Dario si guarda intorno come un posseduto
- Dario, me l'hai appena detto, la Ma.... -
- la Mancha! - esulta lui, fiero di aver ripescato dai più reconditi anfratti del suo intelletto ciò che ho raccontato loro del Quixote. Risate registrate in classe.
- la Manica! - dico io - e la Manica che cos'è? -
- eh, che cos'è? - mi fa eco
- Dario, le domande se non ti dispiace le faccio io. Allora, che cos'è 'sta Manica? - e mi afferro la mia, di manica, lasciando penzolare la mano.
- ah, è... -Dario si guarda intorno disperato. Sta pensando perché a lui sia toccata 'sta pazza che invece di pretendere le cose a memoria si ostina a farlo ragionare
- su Dario, è più semplice di quanto tu pensi. Che cos'è la Manica? è forse un pezzo di terra? -
- eh... no -
- bene, e allora che cos'è?
- eh - si guarda intorno alla ricerca di un suggerimento. Di un suggerimento!!!!! capite? Alla fine, pietoso, il suggerimento arriva -ah, è mare! - eureka Dario, anche tu ci sei arrivato.
- bene, è mare. E come puoi scegliere di attraversarlo? quali sono i modi? - (dimmi dell'Eurotunnel, avanti, ve ne ho parlato un sacco, vi ho pure raccontato delle mie vacanze in Irlanda e del fatto che, arrivati a Calais, ero così stanca dopo aver guidato per tutta la notte, che mi sono addormentata e di Eurotunnel non ho visto un bel nulla. Poi quando mi sono svegliata, eravamo già in Gran Bretagna e toccava a me guidare un'altra volta, quindi per prima cosa ho preso una rotonda al contrario rischiando di fare un frontale... andiamo ricordatelo maledetto ragazzino!) - Dario, ci sei? -
- eh... sì...-
- allora?-
- eh... (arriva il suggerimento)... volando! -
- bene Dario, volando (tralascio di chiedergli delle bianche scogliere di Dover se no mi entra in panico totale, già è qui che non capisce un tubo), cioè in aereo, vorrai dire -
- eh... sì -
- e poi? -
- eh... e poi? - si guarda intorno veramente disperato. (ma possibile che 'sto ragazzino debba farsi suggerire assolutamente tutto? non ha un'idea sua propria, una sola? se avessi un figlio così probabilmente lo iscriverei a un accampamento militare per minorenni, il problema è che tutti quelli che conosco sono targati Al Quaeda e non è il caso...)
- Dario, mi sto spazientendo. O mi dici in quali altri due modi, oltre che con l'aereo, puoi raggiungere la Gran Bretagna dalla Francia, o io ti do 2 all'istante! - sbatto la mano aperta sul registro per fare rumore, in realtà vorrei sbattergli il registro sul naso, ma mi trattengo.
- eh... sì... - e di nuovo alla ricerca spasmodica di suggerimenti. Che alla fine arrivano. - eh... col gommone! -
- see, e che sei? uno scafista? - tutta la classe capisce e ride. Dario si gira al compagno più vicino e gli sussurra - Uno sca-che?-
- con il traghetto, casomai, con la nave, va bene. E poi? qual è il terzo modo? avanti, è il più moderno di tutti..."
- eh... -
- allora Dario? ne abbiamo anche parlato, su! - (sono disperata disperata disperata periodico).
- eh... - si guarda intorno, gli occhi in fase REM permanente, le mani a torcersi nervosamente il tessuto dei pantaloni da 150 euro
- allora DARIO! - gli urlo a due centimentri dalla faccia (prontooooo c'è nessunooooo là dentrooooo?)
- eh...ah, sì: A PIEDI! -
...
E io avevo in classe una divinità e manco me n'ero accorta.
- ehm, sì... c'è... - Dario si guarda intorno come un posseduto
- Dario, me l'hai appena detto, la Ma.... -
- la Mancha! - esulta lui, fiero di aver ripescato dai più reconditi anfratti del suo intelletto ciò che ho raccontato loro del Quixote. Risate registrate in classe.
- la Manica! - dico io - e la Manica che cos'è? -
- eh, che cos'è? - mi fa eco
- Dario, le domande se non ti dispiace le faccio io. Allora, che cos'è 'sta Manica? - e mi afferro la mia, di manica, lasciando penzolare la mano.
- ah, è... -Dario si guarda intorno disperato. Sta pensando perché a lui sia toccata 'sta pazza che invece di pretendere le cose a memoria si ostina a farlo ragionare
- su Dario, è più semplice di quanto tu pensi. Che cos'è la Manica? è forse un pezzo di terra? -
- eh... no -
- bene, e allora che cos'è?
- eh - si guarda intorno alla ricerca di un suggerimento. Di un suggerimento!!!!! capite? Alla fine, pietoso, il suggerimento arriva -ah, è mare! - eureka Dario, anche tu ci sei arrivato.
- bene, è mare. E come puoi scegliere di attraversarlo? quali sono i modi? - (dimmi dell'Eurotunnel, avanti, ve ne ho parlato un sacco, vi ho pure raccontato delle mie vacanze in Irlanda e del fatto che, arrivati a Calais, ero così stanca dopo aver guidato per tutta la notte, che mi sono addormentata e di Eurotunnel non ho visto un bel nulla. Poi quando mi sono svegliata, eravamo già in Gran Bretagna e toccava a me guidare un'altra volta, quindi per prima cosa ho preso una rotonda al contrario rischiando di fare un frontale... andiamo ricordatelo maledetto ragazzino!) - Dario, ci sei? -
- eh... sì...-
- allora?-
- eh... (arriva il suggerimento)... volando! -
- bene Dario, volando (tralascio di chiedergli delle bianche scogliere di Dover se no mi entra in panico totale, già è qui che non capisce un tubo), cioè in aereo, vorrai dire -
- eh... sì -
- e poi? -
- eh... e poi? - si guarda intorno veramente disperato. (ma possibile che 'sto ragazzino debba farsi suggerire assolutamente tutto? non ha un'idea sua propria, una sola? se avessi un figlio così probabilmente lo iscriverei a un accampamento militare per minorenni, il problema è che tutti quelli che conosco sono targati Al Quaeda e non è il caso...)
- Dario, mi sto spazientendo. O mi dici in quali altri due modi, oltre che con l'aereo, puoi raggiungere la Gran Bretagna dalla Francia, o io ti do 2 all'istante! - sbatto la mano aperta sul registro per fare rumore, in realtà vorrei sbattergli il registro sul naso, ma mi trattengo.
- eh... sì... - e di nuovo alla ricerca spasmodica di suggerimenti. Che alla fine arrivano. - eh... col gommone! -
- see, e che sei? uno scafista? - tutta la classe capisce e ride. Dario si gira al compagno più vicino e gli sussurra - Uno sca-che?-
- con il traghetto, casomai, con la nave, va bene. E poi? qual è il terzo modo? avanti, è il più moderno di tutti..."
- eh... -
- allora Dario? ne abbiamo anche parlato, su! - (sono disperata disperata disperata periodico).
- eh... - si guarda intorno, gli occhi in fase REM permanente, le mani a torcersi nervosamente il tessuto dei pantaloni da 150 euro
- allora DARIO! - gli urlo a due centimentri dalla faccia (prontooooo c'è nessunooooo là dentrooooo?)
- eh...ah, sì: A PIEDI! -
...
E io avevo in classe una divinità e manco me n'ero accorta.
mercoledì 11 febbraio 2009
anche le bionde (vere) piangono 1
mercoledì terza ora: geografia. Interrogo.
Le bestie erano avvisate: dal secondo quadrimestre, per evitare disordini, martedì spiego e mercoledì interrogo. (ma così abbiamo poco tempo per studiare!) allora mercoledì spiego e martedì interrogo (ma così si accavalla con storia!) allora interrogo sia martedì che mercoledì (ma prooooooof!) allora andate a quel paese, siccome siamo in una democrazia e dovete imparare che cosa significhi questo termine in Italia, decido io: martedì spiego e mercoledì interrogo (ma uffaaaaaa!)
E oggi è mercoledì.
Dario alza la mano, ma pochino pochino.
- Prof - mi dice, non lui ma lo spione lecchino secchione che gli siede di fronte - prof c'è Dario... -
- Che c'è Dario? - dico io.
Dario sparisce dietro il dito - vorrei... -
- Che cosa vorresti Dario? - Lo so che sono bastarda, ma voglio che me lo dica, PROF VOGLIO CHE MI INTERROGHI e che venga incontro al suo destino, gagliardo. Mi piacerebbe che fossero tutti valorosi, 'sti bambini, ma sono una generazione di pusillanimi. Non c'è problema, li fortificherò io.
- Allora Dario? - la tortura continua
- ...ecco... io... - sta diventando verde
- prof Dario vorrebbe essere interrogato in geografia! - Ecco! il lecchino ne ha vomitata un'altra delle sue- se potessi gli tirerei una vecchietta in punta di nocca, ma mi trattengo e digrigno i denti tra me e me. E poi il dentista si stupisce che il corpo docenti sia bruxista.
- è così Dario? - (se questo non esce ora e la smette di giocare al gatto e al topo giuro che scendo dalla cattedra come l'angelo vendicatore e lo piglio per i capelli e... stai calma... respira...)
- eh... beh... - non si muove - io avrei studiato soltanto il Benelux
- peccato, per oggi c'era anche la Francia: interrogato -
Dario annuisce senza ormai più sangue in corpo, si trascina penosamente fuori dal banco e si avvicina a passo strisciante
- pòrtati una sedia -i ragazzi deglutiscono: sta per avere inizio la Geografiade, un'insieme di interrogazioni a eliminazione diretta, nelle quali due alunni alla volta si scontrano con cinque domande. E ciò presenta alcuni vantaggi: anzitutto ne becchi due in un colpo solo, poi non devi faticare a inventarti le domande, e infine permette di risparmiarsi la bastardaggine: loro ne hanno abbastanza da cavarsela benissimo da soli.
- e insieme a te facciamo venire una fanciulla...- il dito sul registro scorre in su, sempre più in su, la classe trattiene il fiato - Arianna!-
Arianna emerge dal suo banco in fondo a destra come Lazzaro dal sepolcro, mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite e prende il suo posto mentre un compagno, felice di averla scampata per quel giorno, le porge una sedia con la sollecitudine con la quale l'aiutante del boia stringe il cappio al collo del condannato
Seduti uno a destra e l'altro a sinistra della cattedra, inizia lo spettacolo.
- Arianna, fai una domanda a Dario - prima le signore, eccheccavolo
- mmmhhh, confini della Francia -
Dentro di me sorrido: lui ha ammesso di NON avere studiato la Francia: postulato sulla bastardaggine puntualmente avverato.
- eh... sì.... - si guarda intorno alla ricerca del suggerimento - dunque... - tenta di farsi suggerire anche da Arianna- i confini della Francia... - lontano lontano c'è il planisfero appeso e si mette a guardare, il facciadimerda
- Dario, vuoi avvicinarti al planisfero così lo vedi meglio? - gli faccio sarcastica
- eh... no... - si rigira verso di me
- allora, questi confini della Francia? - incalzo io
- eh... sì... (non vi stupite, Dario inizia SEMPRE con "eh..." più "sì" o "no" a seconda) dunque, la Francia confina a Est -
- a Nord! - interrompo io
- eh.. come? -
- vi ho insegnato che i punti cardinali si dicono con un ordine, Nord, Est, Sud, Ovest, fatevelo entrare nella testa! -
- eh... sì... dunque... a Sud... - la classe sghignazza, io faccio training autogeno ma mi verrebbe voglia di aprire gli occhi a mezz'asta del qui presente Dario con degli stuzzicadenti così almeno mi guarda con un'espressione sveglia
- a Nord, Dario, a Nord, per piacere! -
- eh... sì...a Nord... col mare del Nord! -
- ok. Poi? -
- e poi... -
- e poi Dario? -
- eh... sì... dunque... a Sud... - alzo gli occhi al cielo per non incenerirlo con lo sguardo. Nicolaus in terza fila si sta divertendo un mondo - prof, è proprio andato! -
bene, alla fine, dopo soli trenta minuti riusciamo a cavare da Dario i parziali confini della Francia, quando mi viene l'idea malsana di trasformare le geografiadi in "interrogazione intelligente".
Mai cedere alla tentazione, ve lo dico io.
- continua -
Le bestie erano avvisate: dal secondo quadrimestre, per evitare disordini, martedì spiego e mercoledì interrogo. (ma così abbiamo poco tempo per studiare!) allora mercoledì spiego e martedì interrogo (ma così si accavalla con storia!) allora interrogo sia martedì che mercoledì (ma prooooooof!) allora andate a quel paese, siccome siamo in una democrazia e dovete imparare che cosa significhi questo termine in Italia, decido io: martedì spiego e mercoledì interrogo (ma uffaaaaaa!)
E oggi è mercoledì.
Dario alza la mano, ma pochino pochino.
- Prof - mi dice, non lui ma lo spione lecchino secchione che gli siede di fronte - prof c'è Dario... -
- Che c'è Dario? - dico io.
Dario sparisce dietro il dito - vorrei... -
- Che cosa vorresti Dario? - Lo so che sono bastarda, ma voglio che me lo dica, PROF VOGLIO CHE MI INTERROGHI e che venga incontro al suo destino, gagliardo. Mi piacerebbe che fossero tutti valorosi, 'sti bambini, ma sono una generazione di pusillanimi. Non c'è problema, li fortificherò io.
- Allora Dario? - la tortura continua
- ...ecco... io... - sta diventando verde
- prof Dario vorrebbe essere interrogato in geografia! - Ecco! il lecchino ne ha vomitata un'altra delle sue- se potessi gli tirerei una vecchietta in punta di nocca, ma mi trattengo e digrigno i denti tra me e me. E poi il dentista si stupisce che il corpo docenti sia bruxista.
- è così Dario? - (se questo non esce ora e la smette di giocare al gatto e al topo giuro che scendo dalla cattedra come l'angelo vendicatore e lo piglio per i capelli e... stai calma... respira...)
- eh... beh... - non si muove - io avrei studiato soltanto il Benelux
- peccato, per oggi c'era anche la Francia: interrogato -
Dario annuisce senza ormai più sangue in corpo, si trascina penosamente fuori dal banco e si avvicina a passo strisciante
- pòrtati una sedia -i ragazzi deglutiscono: sta per avere inizio la Geografiade, un'insieme di interrogazioni a eliminazione diretta, nelle quali due alunni alla volta si scontrano con cinque domande. E ciò presenta alcuni vantaggi: anzitutto ne becchi due in un colpo solo, poi non devi faticare a inventarti le domande, e infine permette di risparmiarsi la bastardaggine: loro ne hanno abbastanza da cavarsela benissimo da soli.
- e insieme a te facciamo venire una fanciulla...- il dito sul registro scorre in su, sempre più in su, la classe trattiene il fiato - Arianna!-
Arianna emerge dal suo banco in fondo a destra come Lazzaro dal sepolcro, mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite e prende il suo posto mentre un compagno, felice di averla scampata per quel giorno, le porge una sedia con la sollecitudine con la quale l'aiutante del boia stringe il cappio al collo del condannato
Seduti uno a destra e l'altro a sinistra della cattedra, inizia lo spettacolo.
- Arianna, fai una domanda a Dario - prima le signore, eccheccavolo
- mmmhhh, confini della Francia -
Dentro di me sorrido: lui ha ammesso di NON avere studiato la Francia: postulato sulla bastardaggine puntualmente avverato.
- eh... sì.... - si guarda intorno alla ricerca del suggerimento - dunque... - tenta di farsi suggerire anche da Arianna- i confini della Francia... - lontano lontano c'è il planisfero appeso e si mette a guardare, il facciadimerda
- Dario, vuoi avvicinarti al planisfero così lo vedi meglio? - gli faccio sarcastica
- eh... no... - si rigira verso di me
- allora, questi confini della Francia? - incalzo io
- eh... sì... (non vi stupite, Dario inizia SEMPRE con "eh..." più "sì" o "no" a seconda) dunque, la Francia confina a Est -
- a Nord! - interrompo io
- eh.. come? -
- vi ho insegnato che i punti cardinali si dicono con un ordine, Nord, Est, Sud, Ovest, fatevelo entrare nella testa! -
- eh... sì... dunque... a Sud... - la classe sghignazza, io faccio training autogeno ma mi verrebbe voglia di aprire gli occhi a mezz'asta del qui presente Dario con degli stuzzicadenti così almeno mi guarda con un'espressione sveglia
- a Nord, Dario, a Nord, per piacere! -
- eh... sì...a Nord... col mare del Nord! -
- ok. Poi? -
- e poi... -
- e poi Dario? -
- eh... sì... dunque... a Sud... - alzo gli occhi al cielo per non incenerirlo con lo sguardo. Nicolaus in terza fila si sta divertendo un mondo - prof, è proprio andato! -
bene, alla fine, dopo soli trenta minuti riusciamo a cavare da Dario i parziali confini della Francia, quando mi viene l'idea malsana di trasformare le geografiadi in "interrogazione intelligente".
Mai cedere alla tentazione, ve lo dico io.
- continua -
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